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Michaelis scuola steineriana in campagna

DiBruno Lanata

Nov 14, 2019

intervista a Laura Sessa, coordinatrice della scuola.

Vorremmo raccontarvi una storia. È una bella storia nata come risposta alla domanda posta da alcune mamme che, per diversi motivi, si erano trasferite nei dintorni di Pavia: “Perché qui non esiste una scuola steineriana?”

Come è nata l’idea di realizzare una scuola steineriana a Bereguardo?

Come sovente capita, il futuro ci viene incontro nei modi più svariati senza che ci accorgiamo dei suoi movimenti: così, per impulso di alcuni genitori, nel 2009 è nata A Passi Lievi, l’associazione, il giardino d’infanzia e poi, dopo tre anni, la minuscola classe di prima elementare. Sappiamo bene come sia difficile organizzare e gestire scuole che seguano metodi non riconosciuti dallo Stato.

Quali difficoltà avete incontrato?

In questi casi si ha la sensazione di avere sempre le spalle scoperte. E poi la scuola A Passi Lievi faceva riferimento a una realtà territoriale, quella pavese, che non approccia la novità con curiosità ma con timore, che non accetta la diversità come ricchezza ma la vive come pericolo. Per noi sono stati momenti di grande difficoltà, in quanto sentivamo che il nostro lavoro non era riconosciuto né valorizzato. Questo non ha contagiato però la nostra ferma certezza che la pedagogia steineriana sia la migliore per i bambini.

È stato dunque un inizio complicato, il vostro?

Come tutte le cadute, come tutte le difficoltà, come tutti gli ostacoli, gli anni difficili sono serviti a rinforzare la nostra volontà e a rinvigorire i nostri gesti; ci hanno spinto a operare con la costante domanda interiore su cosa modificare per poter migliorare ciò che portavamo nel mondo.

E poi?

Poi abbiamo deciso che la scuola doveva cambiare nome in quanto doveva portare un’altra intenzione. Si sarebbe chiamata Michaelis e sarebbe stata gestita dalla volontà e dalla competenza di un gruppo di insegnanti. A Pavia si viveva, però, in una dimensione ancora isolata, chiusa al mondo, in una dimensione idealistica. Poi c’è stato l’incontro con NaturaSì e con la realtà delle Cascine Orsine dove, grazie all’azione di Giulia Maria Crespi, da molti decenni si pratica la biodinamica: per scelta, per convinzione, per amore. Ciò che ancora mancava erano i bambini che, come canali aperti, sono capaci di convogliare le energie più sane verso le strade più necessarie.

Dove è ubicata attualmente la sede di Michaelis?

Nel Parco del Ticino, a qualche centinaio di metri dal podere delle Cascine Orsine, in una porzione di un cascinale sito a Bereguardo. La sua vicinanza a Milano ne farà il polmone verde capace di ridare ossigeno ai molti genitori che vedono i loro figli crescere con fatica nell’aria inquinata della metropoli. Per questo attiveremo una navetta che collegherà la fermata della metropolitana di Famagosta alla scuola. Qui da noi i bambini avranno la possibilità di vivere la campagna e il bosco del Parco del Ticino, nutrendosi di natura e di ritmi stagionali, mantenendo vigili e vivi i loro sensi e la loro anima a contatto con le forze naturali di boschi e campi. Crediamo fermamente che questo contesto farà da cassa di risonanza alla nostra pedagogia, sviluppandone appieno le sue grandi potenzialità.

Accanto alla scuola si stanno sviluppando altre iniziative?

Il cascinale, all’interno del quale è ospitata la scuola, è divenuto sede del Comitato Viandanti che si fa promotore di un progetto unico in Italia, denominato La Corte delle Madri. L’obiettivo è quello di promuovere lo sviluppo e la diffusione di un nuovo modo di abitare il mondo e di essere comunità. Oggi viviamo in un’epoca che produce separazioni tra le persone e parcellizzazioni degli organismi sociali, e genera solitudini e individualismi sfrenati. Siamo, inoltre, immersi in un sistema economico che si organizza solo su principi di sfruttamento delle terre e delle persone; una logica da cui originano disastri ambientali e drammi personali. Con questo progetto si vuole dare impulso a un sistema sociale che si realizzerà anche in termini abitativi, sviluppato su principi di collaborazione e mutuo aiuto tra le persone. Presupposto è che l’accoglienza e il rispetto della dignità costituiscono il modo migliore per andare incontro all’individuo in difficoltà.

Come si articola il progetto?

L’intervento si svilupperà in maniera sinergica su tre aree interdipendenti: educazione sociale, agricoltura biologica, economia sostenibile. Michaelis, accompagnando quotidianamente i bambini nel loro cammino educativo, si inserisce all’interno del progetto sociale della Corte delle Madri come uno dei suoi punti sostanziali, ponendosi come polo di attrazione di forze che possano riverberare sull’intera comunità.