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Passeggiare tra gli alberi del bosco

DiBruno Lanata

Mag 30, 2023

È come passeggiare tra le stelle

Intervista a Giuseppe Ferraro

Nato in Giappone intorno agli anni Ottanta, lo Shinrin-yoku – ossia l’arte di “trarre giovamento dell’atmosfera della foresta” – è una pratica esperienziale attraverso la quale è possibile fruire dei benefici effetti derivati dall’immersione, come in un bagno, nell’ambiente naturale del bosco, lasciandosi pervadere dalle sue atmosfere, dai suoi colori e dai profumi che provengono dagli alberi, dalle foglie umide che formano il tappeto del bosco, dai microorganismi e dalla terra.
Foto di Connie van den Akker

Nato in Giappone intorno agli anni Ottanta, lo Shinrin-yoku – ossia l’arte di “trarre giovamento dell’atmosfera della foresta” – è una pratica esperienziale attraverso la quale è possibile fruire dei benefici effetti derivati dall’immersione, come in un bagno, nell’ambiente naturale del bosco, lasciandosi pervadere dalle sue atmosfere, dai suoi colori e dai profumi che provengono dagli alberi, dalle foglie umide che formano il tappeto del bosco, dai microorganismi e dalla terra.
Un bagno tridimensionale che investe il corpo, l’anima e lo spirito.
Per approfondire l’argomento ci siamo rivolti a Giuseppe Ferraro, biologo, fondatore di Argital, che da anni si dedica allo studio delle proprietà dell’argilla e alla ricerca nel campo degli oli essenziali impiegati per la salute e il benessere.

Dottor Ferraro, come nasce la pratica del bagno nella foresta?

L’origine del Shinrin-yoku è dovuta ad alcuni medici di Tokyo, i quali avevano notato che i pazienti di un ospedale, i cui letti erano vicino alle finestre che si affacciavano sul parco, traevano maggiori benefici dalle terapie e guarivano prima degli altri pazienti che, pur avendo le stesse patologie e seguendo identiche cure, avevano però i letti vicino alle finestre che si affacciavano sulla strada.
I primi pazienti rispetto ai secondi respiravano una maggiore quantità di effluvi provenienti dal parco.
Grazie a questa osservazione furono avviate ricerche mirate per verificare l’effetto positivo che l’aria del bosco sembrava esercitare su determinate patologie.
Si scoprì che le passeggiate nel bosco migliorano lo stato generale di salute e combattono lo stress cronico da cui oggi tutti siamo affetti, conseguenza di una cultura e di uno stile di vita alienanti e della mancanza di sacralità.

A quali sviluppi ha portato questa scoperta?

Sulla base incoraggiante dei primi risultati, il governo giapponese sviluppò ulteriormente la ricerca e oggi il cosiddetto bagno forestale viene offerto sia alle persone che in via preventiva vogliono recuperare un maggiore stato di benessere sia a chi è affetto da patologie e necessita di cure.
I benefici ottenuti dal bagno forestale riguardano la sfera mentale, il cuore, la circolazione sanguigna, l’apparato respiratorio, ma l’aspetto più rilevante, che aveva particolarmente attirato fin dall’inizio l’attenzione dei ricercatori, riguarda l’aumento del numero dei globuli bianchi e in particolare dei linfociti T, detti Natural Killer, che contrastano i virus e l’insorgenza dei tumori.
Certo, tutto questo è vero, ma c’è anche qualcosa di più: il bosco nel quale ci immergiamo per il bagno forestale è anche e soprattutto un’entità cosmica.

Quindi l’intimo rapporto che si crea con il bosco racchiude anche valenze spirituali?

Sappiamo, dalla tradizione fiabesca e dalla scienza dello spirito, che il bosco è una realtà misteriosa, fantastica e affascinante. La parte sensibile è costituita da alberi, animali e minerali, e la parte soprasensibile è costituita di altre entità tra cui gli esseri elementari.
Sopra queste due realtà, sensibile e soprasensibile, in- scindibili e strettamente collegate tra loro, galleggia come una nuvola dorata una terza realtà che si chiama anima e spirito del bosco.
Le tre realtà sensibili e soprasensibili sono l’essenza del bosco.
Quando si passeggia in un bosco si respirano sostanze materiali e sostanze spirituali.
Durante la passeggiata si viene circondati dalle forze animico-spirituali del bosco che entrano in sintonia con il nostro essere, lo fanno vibrare, e grazie a ciò il nostro organismo produce i famosi linfociti T, cellule che hanno un’origine spirituale.

E sul piano materiale?

In termini più restrittivi, le forze animico-spirituali del bosco, sul piano materiale, si identificano con i profumi emanati dagli oli essenziali, con gli odori emanati dai microrganismi e dalle foglie umide, con le correnti vitali della terra e in generale con i cosiddetti effluvi del bosco che sono il respiro dell’entità bosco nella sua totalità.
La passeggiata nel bosco, grazie a questo bagno contenente forze materiali e spirituali, riduce lo stress cronico e di conseguenza lo stato infiammatorio che esso genera, aumenta il livello di guardia del sistema immunitario e migliora lo stato generale di salute della persona.
La parte vegetale del bosco vive di giorno e, grazie alla luce del sole, produce clorofilla, che è il sangue vegetale, fiori, frutti, nutrimento e vita per il pianeta.
Tutto ciò che possiamo accostare alle forze vitali o eteriche.
La parte animale del bosco, che va in giro in cerca di cibo e di compagnia, vive di notte.
La sensitività, costituita dalle onde animiche provenienti dal mondo animale, è il nutrimento emozionale del bosco, che possiamo accostare alle forze astrali.

Quale legame unisce il bagno nella foresta agli oli essenziali?

Gli oli essenziali che si respirano all’interno di un bosco – grazie ai terpeni, agli alcoli, ai chetoni, agli acidi organici ecc. – hanno la capacità di stimolare fortemente il sistema immunitario, di ridurre lo stress e di migliorare in generale lo stato di salute delle persone.
Il bagno forestale lo possiamo definire anche bagno primaverile.
In questa stagione, con la fioritura, l’atmosfera si satura di profumi provenienti dal mondo vegetale, i quali svolgono sostanzialmente due funzioni: da una parte combattono i batteri e tutti i micro organismi che durante l’inverno causano malattie respiratorie e, contemporaneamente, stimolano il sistema immunitario dell’organismo.
La primavera, con le forze di Proserpina, rinnova l’intero mondo vegetale e scaccia gli agenti che durante l’inverno causano soprattutto malattie respiratorie.

Come possiamo portare i benefici del bagno nella foresta anche nelle aree urbane oppresse dall’inquinamento?

Nelle grandi città, dove i livelli di inquinamento atmosferico sono alti, oggi è possibile creare una atmosfera simile a quella del bosco grazie agli oli essenziali e in particolare agli oli essenziali Gold (che, a differenza dei loro omologhi convenzionali, sviluppano un profumo più completo, che non punge e che contiene i profumi delle tre parti della pianta: fiore, foglia, radice.
Ricordiamo che gli oli essenziali grazie al loro profumo instaurano un dialogo profondo con la nostra anima e quindi con il nostro corpo astrale che, sul piano psichico, si configura con la sfera emozionale dell’organismo.
Quando odoriamo un olio essenziale, il primo gesto istintivo è di accettazione o di rifiuto, mi piace o non mi piace: un tipico gesto dell’anima.
Ma gli oli essenziali parlano alla nostra anima e tramite essa agiscono in profondità nella materia del corpo stimolando la produzione di globuli bianchi o linfociti, che sono le sentinelle del sistema immunitario.

Potremmo definire il bosco come una entità cosmica?

Nei principi attivi che si respirano nel bosco – denominati terpeni, alcoli, chetoni, aldeidi, acidi organici e via dicendo – sono presenti: il calore del cosmo e la sua saggezza; la luce delle stelle e i loro pensieri; il suono dei pianeti e le loro sinfonie; la vita della terra e il suo infinito amore.
Il bosco è un’entità cosmica, è un cielo stellato che si manifesta ai nostri occhi con una varietà infinita di esseri, la cui genesi è riconducibile a quattro impulsi archetipici: calore, luce, suono, vita.

E quali elementi definiscono l’essenza della pianta?

La pianta, prima di mostrarsi ai nostri occhi, è calore e fiamma che ritroviamo nei semi.
Ma anche luce che ritroviamo nelle foglie e nei fiori.
È suono, che ritroviamo nel sapore e nel colore dei frutti, e vita che viene custodita nelle radici.
La pianta è una fiamma accesa che brucia perennemente tra terra e cielo.
Dalle sue ceneri, simili all’Araba Fenice, rinascono i minerali e l’argilla, e dal suo calore nascono nuove stelle, dai suoi profumi nuovi pianeti e dalle sue correnti nuova vita.
La pianta durante il suo ciclo vitale descrive un’ellisse simile alle orbite planetarie.
Anch’essa è un essere cosmico che porta sulla terra forze divine necessarie per alimentare la vita.

Foto di Lukasz Szmigiel su Unsplash

Giuseppe Ferraro

Laureato in Scienze Biologiche presso l’Università di Milano dove ha lavorato per diversi anni come ricercatore biochimico. Ha quindi fondato nel 1979 Argital, azienda d’ispirazione antroposofica, che produce argilla verde e prodotti per uso cosmetico e salutistico, sempre a base di argilla. Svolge inoltre ricerche per approfondire le conoscenze sull’argilla stessa. Oltre a essere socio della Società Antroposofica universale, è anche fondatore di SOFAI, Società di Farmacisti Antroposofici Italiani. Nel 2005 l’azienda ha trasferito la propria sede operativa a Modica, in Sicilia. Giuseppe Ferraro è autore di diversi libri sulla Macrobiotica e ha pubblicato svariati volumi e numerosi articoli sull’argilla.